07/08/2010 - Sonisphere Svezia |
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Venerdì 20 Agosto 2010 08:48
MaZZo
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07/08/2010 - Sonisphere Svezia
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HAPPY BIRTHDAY BRUCE! Per festeggiare al meglio i 52 anni del nostro
cantante preferito tre di noi, di certo non nuovi gesta così eroiche per i loro
beniamini, decidono d'abbandonare il suolo italico alla volta della
meteorologicamente incerta Svezia.
Sonisphere Festival, Stockholm, Campus Universitario, 7 agosto. Bruce afferma che siamo 55mila vichinghi.
Le svedesi ci sorprendono per la loro bellezza e gli svedesi in generale ci
conquistano per la loro altissima civiltà già dalla nottata precedente ma
rimane sorprendente vedere come già dalle prime ore dell'alba, al di fuori dei
cancelli, si formi un serpentone di persone educate e composte che attendono
l'apertura, senza l'ausilio di transennamenti ne di security e sopratutto senza
che nessuno lo dicesse. Sbalorditivo. Quando poi, tardano l'apertura degli
ingressi, gli unici a farci caso sembriamo essere noi!
Il primo impatto con questo festival, una novità per tutti e tre, è l'enormità
della situazione: spazio enorme, palchi enormi, megaschermi davvero mega,
transennamenti e organizzazione dal punto di vista della 'logistica' senza
macchia. Buone le bancarelle e abbondanti i punti ristoro, i prezzi, ahimè,
nella media.
Insomma, avevamo ascoltato molti commenti sulla data svizzera del Sonisphere,
non proprio lusinghieri che ci avevano preoccupato neanche poco, a proposito
della location, della gestione del nubifragio che si è scatenato, dell'igiene e
dei prezzi. Noi qui abbiamo presenziato ad un festival degno dei gruppi che ha
portato in giro e delle migliaia di persone cui vi hanno partecipato.
Forse, però, una cinica risata di troppo alla sfortuna dei nostri fratelli
d'oltralpe e Thor scatena una fredda, fitta e quasi impercettibile
pioggerellina che non sembra placarsi. I tre della Compagnia non si fanno di
certo intimorire ma dopo la botta adrenalinica degli Slayer ci si rende conto
che la situazione si fa pesante e forse è lo zaino zuppo d'acqua!
Dovete sapere che la triade aveva in programma di passare la seconda notte
all'addiaccio dopo il concerto e capite bene che stare all'aperto, bagnati
nella notte svedese non è il massimo. Decidiamo quindi a malincuore di mollare,
usciamo, cerchiamo rancio caldo, vesti asciutte e il tempo ci mortifica
ulteriormente prima con una scarica di violento temporale poi, quando siamo
ormai al sicuro (!!!), con il timido sole nordico.
Poco male, siamo ancora in tempo per la Vergine di Ferro. Coraggio e via,
torniamo ad impantanarci nel disastro che si è venuto a creare allo Stora
Skuggan.
Precisi come un pendolo arriviamo sulle prime note di Doctor Doctor e il fango
non esiste più, neanche il freddo né le scarpe gonfie d'acqua, saltellando e
canticchiando come uno scolaretto raggiungo la prima vasca sotto il palco.
E' l'intro potentissima! Gioia incontenibile!
E' la chitarra di Adrian! E' Wickerman! Lacrime! Finalmente!
Cosa aggiungere a l'ennesimo concerto mozzafiato della Vergine? C'è poco da
dire: è stato uno splendido viaggio nel sound maturo e robusto dell'ultima
decade maideniana, accompagnato da una prestazione ineccepibile e appassionata
da parte di tutti, in prima linea, tanto per cambiare, il 'giullare' Bruce e la
sua ugola d'oro e l'energico drago a nome Steve Harris che ha mitragliato la
folla come poche altre volte con il suo Precision.
Un impianto luci da paura e un suono perfetto hanno messo la ciliegina ad uno
spettacolo che rischiavamo di perderci.
Il pubblico partecipe e gelosissimo nei confronti dei suoi idoli ci ha aiutato
a rendere quest'esperienza ancora una volta unica e chi se ne frega se con le
ultime note di Running Free è tornato il temporale inzuppandoci gli ultimi
vestiti asciutti e lasciandoci ad una notte d'inferno! I Maiden hanno al fine suonato e noi c'eravamo ancora una volta!
Tack Maiden! E tack Sweden!
Martino 'sxe' Pegoraro